La piccola pentola di Anatole

  • Partner: A La Par Foundation
  • Titolo dell’attività: “La piccola pentola di Anatole”
  • Paese: Spagna
  • Source: School experience.
  • Età dei bambini: dai 6 agli 8 anni.

Caratteristiche principali dell’attività

Lo Storytelling è una potente metodologia per svolgere un buon lavoro di gruppo. Inoltre un interessante strumento per spiegare concetti come diversità e disabilità.

Essere diversi non è un motivo per essere sottovalutato. Attraverso questa attività, le differenze servono principalmente per migliorare la convivenza e per arricchire il lavoro.

I bambini con bisogni speciali necessitano di trarre beneficio dagli strumenti manipolativi per esprimere emozioni e conoscenze. Possono assumere anche ruoli principali nel gruppo di storytelling in accordo con le loro competenze e difficoltà.


Risultati generali dell’attività ed obiettivi specifici

Risultato generale: Promuovere l’approccio e la consapevolezza dei bambini verso situazioni di discriminazione che possono verificarsi nel loro ambiente quotidiano.

Obiettivi specifici:

  • Ampliare il glossario, la comprensione e l’espressione orale.
  • Comprendere la relazione esistente tra diversità ed esclusione.
  • Mostrare interesse nelle opinioni e nelle difficoltà degli altri.
  • Risvegliare l’immaginazione e la creatività per l’inclusione.
  • Promuovere un’attitudine positiva verso il problem-solving.

Tempi di organizzazione

L’attività si è svolta in 4 sessioni di 45 minuti l’una, distribuite in una settimana.

  • Sessione 1: Lettura della Storia.
  • Sessione 2: Rielaborazione della storia
  • Sessione 3: Le nostre pentole.
  • Sessione 4: Aiuto reciproco nella valutazione.

Il programma dell’attività è stato collocato in un luogo ben visibile della classe.

In questo modo i partecipanti potevano facilmente vedere dove si collocano nell’attività. Man mano che le sessioni procedono, vengono attaccati degli stickers colorati per identificare le fasi già svolte e quelle che rimangono.

L’attività può essere realizzata durante il primo quadrimestre quando i compagni si sono già conosciuti ed hanno cominciato a costruire una relazione.


Organizzazione degli spazi

L’attività si svolge fuori dalla classe, però con 3 spazi delimitati:

  • Spazio di lettura: identificato con uno spazio confortevole e piacevole.
  • Spazio per il lavoro cooperativo: un largo tavolo in comune che permette la realizzazione di un murales.
  • Spazio di lavoro individuale: dove riflettere e produrre opere artistiche.

Descrizione di procedure e metodologie

Il successo di un’attività dipende principalmente dall’apprendimento sociale cosicchè, un’ambiente d’apprendimento efficace è quello promosso da strutture cooperative ben organizzate.

Le emozioni sono parte integrante del processo di apprendimento. Quando le difficoltà riguardano l’espressione verbale delle emozioni, gli studenti possono utilizzare il disegno o l’espressione corporale.

Gli studenti sono al centro del processo di apprendimento. Loro sono i protagonisti dell’attività; il professore è un semplice facilitatore dell’espressione dello studente.

L’attività è basata sulle conoscenze pregresse circa la diversità e la disabilità A partire dalle rappresentazioni degli studenti si costruiscono ulteriori concetti e rappresentazioni.

Sessione 1: Lettura della Storia

L’insegnante presenta la copertina del libro agli studenti, successivamente viene loro chiesto di fare previsioni sul contenuto del libro. Tutte le previsioni sono riportate sulla lavagna.

Poi viene letto il libro, prima usando il supporto audio visivo. Questa parte diventa importante quando l’attività include uno studente con bisogni educativi speciali. Dopo aver guardato la storia, l’insegnante può usare il libro.

Le previsioni vengono poi confrontate con la storia reale del libro.

Vengono poste delle domande per energizzare il dibattito in classe:

  • Cosa succede ad Anatole?
  • Cos’ha Anatole di diverso rispetto agli altri bambini?
  • Cosa pensano i bambini di Anatole?
  • All’inizio della storia Anatole non riesce a fare tante cose, poi cambiano le cose dopo? Anatole è la stessa?
  • Chi aiuta Anatole e Perchè?
  • C’è un compagno come Anatole nella classe?

Successivamente , la storia viene letta insieme redigendo un elenco per punti.

Sessione 2: Ri- elaborazione della storia

In questa sessione, è stato preparato un murales di carta. L’elenco per punti della storia e le varie fasi sono state fotocopiate.

Gli studenti tagliano gli elenchi e le frasi. Poi le incollano nel giusto ordine nel murales/cartellone. In questo modo, in classe viene prodotto un grande murales con la storia.

Questo secondo approccio è usato per dare esempi specifici di disabilità e viene spiegata la metafora del cestino. La storia viene ri discussa con gli studenti.

Sessione 3: Le nostre pentole

Questa sessione richiede una preparazione precedente. Durante questa, gli studenti creeranno la loro propria pentola, nella quale esprimeranno quelle cose che per loro sono difficili.

Ecco perchè è molto importante creare un’atmosfera rilassante e fiduciosa nel gruppo. E’ molto utile iniziare la sessione ascoltando una musica tranquilla e ricordare ai ragazzi che solo con il rispetto reciproco si può vivere insieme.

Nel lavoro individuale, gli studenti disegnano le loro pentole e le decorano. Dentro alla pentola, disegnano o scrivono le loro difficoltà e quegli aspetti che riguardano loro e la distanza che percepsicono tra loro e gli altri.

Una volta create le pentole, vengono mostrate ai loro compagni ed incollate sul murales.

E’ importante che ci sia un dibattito a proposito delle difficoltà di ognuno.L’insegnante dovrebbe prestare attenzione particolare agli studenti con bisogni speciali, descrivendo dettagliatamente le implicazioni delle loro pentole.

Sessione 4: Valutazione aiutandosi reciprocamente.

In questa sessione, viene ripresa ogni pentola. E’ arrivato il momento di accettare le differenze e trovare soluzioni alle difficoltà di ognuno.

L’insegnante deve essere molto attento agli studenti con speciali bisogni educativi affinchè i loro compagni trovino buone soluzioni di inclusione.

E’ importante che gli studenti trovino le persone che li sostengono in modo da superare le difficoltà

Infine, l’attività viene valutata. A questo proposito ai bambini viene chiesto se il libro è piaciuto loro, che emozioni hanno provato e se sono contenti della loro pentola. Poi si chiede loro di riflettere sul concetto di inclusione.


Le Tecnologie

Per visualizzare la storia in un formato audiovisivo viene usato un proiettore.

Il formato audiovisivo porta gli studenti alla comprensione della storia, permettendo di capire e partecipare all’attività.

Stereo e altri strumenti sono utilizzati per l’introduzione rilassante alla terza sessione. La musica rilassante favorisce il controllo delle emozioni negli studenti con bisogni speciali e migliora la comunicazione.


Altri materiali

Libro: Isabelle Carriere  (2009). La piccola pentola di Anatole.

Rotolo di carta, carte, matite,colori a matita e forbici


Descrizione del prodotto finale

Il prodotto finale è la storia della “ Piccola pentola di Anatole” rappresentata su un murales o un cartellone esibito sulla parete della classe.

Inoltre, l’ultimo elenco è quello decorato sulle pentole di tutti gli studenti. In questo modo, è sempre accessibile per tutti, per ricordare loro come comportarsi quando ci sono difficoltà nell’inclusione di un compagno.


Conclusioni

L’inclusione di bambini con bisogni speciali è sicuramente favorito dalla metodologia dello storytelling. L’individuazione delle difficoltà proprie e negli altri è il primo passo per la comprensione ed inclusione.

Una buona conclusione dell’attività potrebbe essere la progettazione di attività di supporto ad ogni compagno affinchè superi le sue difficoltà.

Il punto di forza dell’attività è la rappresentazione fisica delle difficoltà nella pentola. Questi disegni sono esposti nella classe e possono essere usati anche dopo per eventuali problemi di inclusione.

Le famiglie possono leggere la storia con i bambini a casa. In questo modo, l’apprendimento avviene in diversi contesti. Le famiglie possono aiutare nel trovare supporto per i bambini con bisogni speciali.


INCLUDED – Digital Storytelling for Inclusion